Arte e bambini: come Raffaello divenne Paperello Sanzio

21 Aprile 2020

Molte persone non associano l’arte con il divertimento, e invece come potrete leggere è possibile farli andare a braccetto.

Quest’anno erano previste molte celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, con mostre, documentari e libri. Purtroppo la quarantena per il Covid-19 è scattata all’inizio dell’apertura della grande mostra Raffaello 1520-1483, alle Scuderie del Quirinale, e pochissime persone sono riuscite a vederla. Per fortuna i curatori hanno deciso di trasformarla in una mostra online:

Come si fa ad attirare l’attenzione dei più piccoli su questo grande artista rinascimentale, oltretutto in un periodo in cui i musei sono chiusi per la quarantena?

Attraverso il divertimento, appunto! E cosa c’è di più bello, divertente e trasversale dei paperi più conosciuti del mondo?

Da Raffaello a Paperello Sanzio

La Disney Italia ha paperizzato Raffaello, trasformandolo in un personaggio chiamato Paperello Sanzio, nella saga Zio Paperone e la pietra dellʼoltreblù, sceneggiata da Bruno Enna e disegnata da Alessandro Perina. Il primo episodio dei quattro previsti è uscito l’8 Aprile su Topolino.

 

 

 

 

 

 

 

Bruno Enna ha sceneggiato altre storie Disney su personaggi storici o letterari paperizzati, come Leonardo da Vinci e il Dr. Jekyll e Mr Hyde. Quando frequentava le elementari, la storia del dottore con la doppia personalità ha stimolato così tanto l’immaginazione di mio figlio che, insieme ai suoi amici, ne hanno tratto una recita.

In quella occasione Bruno Enna e il grande disegnatore Fabio Celoni insieme alla redattrice e sceneggiatrice Francesca Agrati, sono venuti apposta a scuola per assistere allo spettacolo e ho avuto la fortuna di conoscerli personalmente.

Zio Paperone e la pietra dellʼoltreblù

Lʼavventura si svolge fra presente e passato, ed inizia con la scomparsa dei preziosi lapislazzuli dalle miniere di Zio Paperone. Per risolvere questo mistero Zio e nipotini dovranno lasciare Paperopoli e venire in Italia, sulle tracce di un artista che conosceva molto bene questa pietra perché la utilizzava magistralmente nei suoi dipinti; Paperello Sanzio!

 Paperello è un talentuoso papero che comincia l’apprendistato nella bottega del padre. Fin da piccolo Paperello cerca di capire tutti i segreti del mitico colore blu da cui è affascinato.

Non vi svelo altri dettagli sulla storia, ma vi anticipo soltanto che i paperi si sposteranno nei luoghi dove Raffaello ha vissuto: Urbino, Città di Castello, Firenze e Roma.

Guardate che bello scorcio di Piazza Signoria realizzato da Perina con l’arrivo di Amelia!

 Il lapislazzuli

Su Topolino troverete anche uno Speciale Raffaello con brevi notizie, giochi e consigli per aspiranti pittori sull’uso dei colori.

A proposito di colori, tutta la storia si aggira intorno a una pietra molto pregiata, il Lapislazzuli, una delle pietre preziose più conosciute e apprezzate sin dall’antichità. Il suo nome deriva dal latino medievale, lapis “pietra” e làzulum, o lazur, che è l’adattamento di una parola araba sinonimo di azzurro.

Il lapislazzuli è stato usato nell’antichità come amuleto, come medicinale e, finemente macinato, come pigmento azzurro di una tonalità intensa, unica e duratura.

Nel medioevo veniva chiamato Blu Oltremare, perché le uniche miniere conosciute erano nel territorio dell’attuale Afghanistan, al di là del mare. Il lapislazzuli era così pregiato che costava più dell’oro.

Nella pittura, uno degli artisti che si è più distinto per l’uso del lapislazzuli è stato Giotto specialmente a Padova, dove stelle dorate splendono nel cielo blu oltremare che decora la volta della Cappella degli Scrovegni

e a Firenze nella croce dipinta per la Chiesa di Ognissanti.

Anche il nostro Raffaello ne ha fatto uso in questa dolcissima rappresentazione della Madonna del Cardellino.

E se a Firenze facessimo come i paperi e ci mettessimo sulle tracce dei posti dove vedere Raffaello e il magico lapislazzuli?

Per vedere i dipinti di Raffaello vi consiglio due musei: la Galleria degli Uffizi e la Galleria Palatina a Palazzo Pitti, che ha la maggior concentrazione al mondo di opere del pittore urbinate.

Il lapislazzuli non è stato utilizzato solo dai pittori, ma anche da abili artisti, orafi e artigiani a fine decorativo, e i Medici si sono distinti nel commissionare manufatti realizzati con questa pietra pregiatissima. Molti di questi oggetti, come il bellissimo vaso del Buontalenti e la veduta di Piazza Signoria, possono esseri visti al Museo dei Tesori dei Granduchi.

Questo meraviglioso stemma Mediceo lo potete ammirare invece al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure dove scoprirete il commesso fiorentino, chiamato anche pittura di pietra.

Queste sono solo alcune delle belle cose da vedere a Firenze, che diventeranno più interessanti dopo la lettura di questa saga su Topolino!

Come avete visto l’arte e il divertimento è un binomio che funziona benissimo!

Vi auguro una buona lettura di Topolino e buona visione del video che ho fatto su questo tema!