Mostra: Olafur Eliasson a Palazzo Strozzi

28 Dicembre 2022

Questa mostra sta battendo i record di affluenza a Palazzo Strozzi. Se non siete tra le migliaia di persone che l’hanno visitata, avete tempo fino al 22 gennaio per fare questa esperienza.

Colour spectrum kaleidoscope, 2003 – Olafur Eliasson

Dico esperienza perchè l’arte di Olafur Eliasson intende il pubblico come parte integrante dell’opera stessa. Attraverso interazione con le istallazioni, ognuno le vede in una forma diversa, a secondo della propria storia personale, dell’orario e delle condizioni del tempo del giorno.

Your timekeeping window, 2022 – Olafur Eliasson

Il titolo della mostra è volutamente in italiano: Nel Tuo Tempo. Perché la parola “tempo” è relativa come una successione di instanti, ma è intesa anche come stato metereologico. Nel tuo tempo vuol dire che ognuno prende il tempo necessario per interagire con le opere.

How do we live together?, 2019 – Olafur Eliasson

La luce, l’ambiente e il colore sono il filo conduttore di molte opere di questo artista. Essendo nato in Danimarca, da genitori islandesi, la prima volta che Eliasson ha visitato Palazzo Strozzi è rimasto molto colpito per come la calda luce inondava le stanze del palazzo, penetrando attraverso le sue ampie finestre rinascimentali.

Triple seing survey, 2022 – Olafur Eliasson

In effetti in questa mostra diverse installazioni sono “site specific”, pensate proprio per la struttura del palazzo. Con la pandemia la mostra è stata posticipata e ha permesso all’artista di fare più opere specifiche per Palazzo Strozzi di quante ne aveva pensate all’inizio.

Just before now, 2022 – Olafur Eliasson

Eliasson è considerato uno dei più importanti artisti contemporanei e ha un grande impegno personale nel sociale e per le battaglie ambientali, e per questo è stato denominato “artvist”. Ha cercato in tutti i modi di ridurre l’impatto ambientale in questa mostra e non ha voluto pannelli introduttivi nelle sale. Le spiegazioni li trovate in un depliant (in carta riciclata), che potete prendere prima di entrare nella mostra.

Già nel cortile di Palazzo Strozzi troviamo l’opera “Under the weather”. E’ una immensa struttura ovale che sovrasta il centro del palazzo e gioca con le forme. Dipende dal punto di vista dove si guarda diventa un ovale. Se passate sotto guardando verso l’opera potete notare il movimento che si crea. Però può creare un senso di disorientamento. e quindi fate attenzione a non cascare, come ho visto succedere più volte.

In tutte le sale ogni visitatore trova il suo proprio modo di interagire con le opera, ma vi voglio dare un consiglio per la sala 9, dove c’è “Beauty”. Nel buio vedrete che c’è un pulviscolo d’acqua che scende, creando un prisma di diversi colori, che sembra rappresentare a secondo dei colori acqua e fuoco. Oltre a ammirare le forme e i colori, vi consiglio di camminarci sotto ad occhi aperti, e vedrete apparire un arcobaleno sopra di voi. È bellissimo!

Fivefold dodecahedron lamp, 2006 – Olafur Eliasson

La mostra si svolge in tutti gli ambienti del palazzo, tanto nel piano nobile quanto nella Strozzina. Lasciate quest’ultima  alla fine, e se avete voglia potrete utilizzare gli occhiali con la realtà aumentata e entrare veramente dentro una installazione di Eliasson.

Olafur Eliasson ci insegna che tutto è mutevole, quindi se visitiamo la mostra la mattina, nel pomeriggio la si vedrà diversa. Olafur sostiene che lo stesso visitatore se visita più volte la mostra, avrà percezioni differente. A me è successo: ogni volta che l’ho visitata ho avuto impressioni differenti.

Solar compression, 2016 – Olafur Eliasson

Se posso consigliarvi evitate di andarci nel fine settimana, quando c’è una grande affluenza, meglio giorni feriali , in particolare nel primo pomeriggio. Se proprio non ce la fate e potete solo andare di sabato o domenica allora mi raccomando di prenotare in anticipo, perché altrimenti rischiate di passare molto tempo in coda.

Vi segnalo anche una serie molto interessante che c’è su Netflix “Abstract: The art of design” in cui il primo episodio è stato dedicato proprio a Olafur Eliasson.

 

Katia Martinez